20° PIOLETS D'OR - COURMAYEUR E CHAMONIX (AO)
Sottotitolo: L’ambito premio alpinistico è stato consegnato sabato sera a Courmayeur
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Si aggiudicano l'edizione 2012 statunitensi Mark Richey, Steve Swenson e Freddy Wilkinson e agli sloveni Luka Strazar e Nejc Marcic
L’ambito premio è stato consegnato ieri sera, a Courmayeur, agli statunitensi Mark Richey, Steve Swenson e Freddy Wilkinson e agli sloveni Luka Strazar e Nejc Marcic. Menzione speciale al team norvegese composto da Ole Lied e Bjorn-Eivind Artun. Premio alla carriera « Walter Bonatti » a Robert Paragot.
Premiata l’esperienza, la metodicità, la preparazione della spedizione statunitense che ha conquistato il Saser Kangri II – seconda vetta inviolata del mondo – a fianco all’irruenza, alla forza e all’entusiasmo del team sloveno, che ha scalato la parete ovest del K7. I più “vecchi” e i più giovani in nomination hanno sbaragliato la concorrenza e si sono portati a casa gli ambitissimi Piolets d’Or 2012.
La giuria, presieduta da Michael Kennedy, ha scelto di premiare la tenacia del team a stelle e strisce, che ha completato la prima salita del Saser Kangri II (7518m), nel Karakorum orientale (India), aprendo in cinque giorni, in stile alpino, una nuova linea – denominata The Old Breed – che si sviluppa per 1.700 metri sulla parete sud. Un’ascensione tentata più volte e resa ancora più complessa dallo stato di salute di Steve Swenson, cinquantottenne ingegnere in pensione, colpito dall’acutizzarsi di un’infezione alle vie respiratorie quando era a circa 7.000 metri di quota. Assieme a lui c’erano altre due grandi firme dell’alpinismo statunitense, il cinquantaquattrenne Mark Richey e il trentatreenne Freddie Wilkinson. I Piolets d’Or 2012 sono stati assegnati anche agli sloveni Luka Strazar e Nejc Marcic, studente il primo e falegname il secondo, che hanno domato una difficile via sul K7 (6.615m), in Pakistan.
Giovanissimi (hanno rispettivamente 24 e 27 anni), finora con esperienze limitate alle Alpi Carniche e a qualche fugace apparizione sul massiccio del Monte Bianco, hanno stupito il mondo dell’alpinismo internazionale aprendo in tre giorni un complesso itinerario di misto, lungo 1.600 metri e denominato Dreamers of the Golden Caves. Esplorazione, impegno, stile minimalista e tecnica hanno caratterizzato la loro impresa. Entrambi i team premiati, chiamati sul palco da Kay Rush, non hanno celato la loro gioia per l’ambito riconoscimento.
La giuria ha inoltre riservato una menzione speciale alla scalata, quasi interamente su ghiaccio, del grande diedro sulla parete sud della Torre Egger, in Patagonia, compiuta dai norvegesi Ole Lied e Bjorn-Eivind Artun. Un team rattristato dalla scomparsa di quest’ultimo, morto in un incidente il 14 febbraio scorso mentre scalava una cascata di ghiaccio in patria.
Il Piolet d’Or alla carriera – Premio Walter Bonatti è stato consegnato stasera all’alpinista francese Robert Paragot. «E’ con grande onore – ha detto - che ricevo questo premio dopo grandi scalatori come Walter Bonatti, Reinhold Messner e Doug Scott. Sono altrettanto onorato di essere il primo francese a cui viene attribuito».