SALEWA IRONFLY - DAY 5
Sottotitolo: Chrigel Maurer vince la prima edizione...
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l campione svizzero Chrigel Maurer ha vinto la prima edizione della Salewa IronFly, conducendo la gara dal primo all’ultimo giorno. ...
Alle 15:05 del 16 Maggio 2018, 4 giorni, 4 ore e 50 minuti dopo il via, Chrigel Maurer ha concluso da vincitore il percorso da 458 chilometri in linea d’aria. Il campione svizzero ha comandato dal primo all’ultimo giorno di gara, mettendo il suo prezioso sigillo sulla seconda gara di hike&fly più lunga al mondo. Partito da Lecco la mattina di Sabato, Maurer ha passato le boe di Macugnaga - Monte Rosa, Bormio, Presolana prima di atterrare vittorioso a Suello, sede del Club Scurbatt, organizzatore della competizione. La sua è stata una leadership senza incertezze, riuscendo a mantenere a distanza gli attacchi di Von Kanel e Anders, che anche oggi si erano portati a pochi chilometri dal primo posto.
- Chrigel, congratulazioni per la tua vittoria. Come hai trovato la prima edizione di questa gara?
- Ero molto motivato per la Salewa IronFly, perché è una gara nuova che attraversa dei posti molto belli. All’inizio è stata difficile, poi molto facile e poi di nuovo difficile, con molti cambiamenti di paesaggio e diverse opzioni tattiche. La gara è stata gestita molto bene dal team organizzatore che ci ha reso le cose facili per gareggiare e anche lo sponsor Salewa vestendo tutti gli atleti ha dato una bella mano.
- C’è qualcosa che ti ha sorpreso in particolare?
- Sulla strada ho trovato tanti fan che sono venuti a salutarmi e fare il tifo, sembrava di stare alla Red Bull X-Alps. Quindi si vede che molti hanno seguito il live tracking e che alla sua prima edizione la Salewa IronFly è già una gara famosa.
- Quale è stata la parte più difficile della gara?
- Per me il momento più difficile è sempre il primo giorno, perché devo entrare in modalità da gara, gli atleti sono tutti insieme e c’è molta competizione, per cui se sbagli puoi perdere moltissimo terreno mentre non c’è modo di avvantaggiarsi molto, quindi devi stare insieme agli altri, volare in modo conservativo, non veloce come magari vorresti. Poi l’altra difficoltà principale è stato il meteo. Da una parte avevamo le previsioni, ma poi la situazione spesso era diversa, per cui era difficile fare un buon piano e serviva un po’ di fortuna per progredire. Poi ieri verso Bormio c’era un vento strano, molto forte e faceva molto freddo, ma è stato un volo inaspettatamente lungo per cui non ero abbastanza coperto e per fare distanza non mi sono potuto fermare per coprirmi. È stata dura.
- Sia Anders ieri sia Von Kanel oggi sembravano sulla buona strada per raggiungerti in volo. Hai sentito pressione da parte loro?
- Le gare sono così, c’è sempre qualcuno che cerca di prenderti. Non seguo il live tracking ma ieri ho visto la vela blu di Mark, e anche oggi quella di Patrick. Ma in entrambe le situazioni ho seguito la mia strategia fino alla fine, senza che la pressione mi facesse spingere troppo, perché se spingi troppo rischi solo di dover atterrare prima e perdere la testa della gara. Al contrario, ho cercato di fare le cose lentamente e con del margine di sicurezza e di non fermarmi mai.
- Guardando il live tracking, sembra che la tua strategia si di non fermarti mai, mentre molti atleti più giovani hanno aspettato anche diverse ore il momento buono per volare...
- Quando ho iniziato con le gare di hike&fly, ero sostanzialmente un pilota di parapendio, e non ero molto forte nella parte di hiking, per cui dovevo cercare di volare il più possibile. Adesso mi sento forte anche sulla parte a piedi, per cui ho cercato sempre l’opzione migliore per spingere sia in volo sia a piedi. Ieri e oggi ho aspettato alcune finestre di volo perché le condizioni meteo con tante nuvole erano molto complicate da interpretare. Ma in generale sì, io cerco di non fermarmi mai.
- Ultima domanda, quanto sei stanco da uno a dieci?
- Direi sei.