AFRICA EXTREME 2015 - TANZANIA
Sottotitolo: Presentata ai media l'ultima sfida di Danilo Callegari...
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A una settimana dalla partenza per “Africa Extreme 2015”, l’alpinista esploratore friulano ha scelto Milano per incontrare la stampa e fare il punto sugli ultimi preparativi...
In una location particolare come quella di Natked, il nuovissimo spazio, nel cuore del business district, destinato al recupero dell’energia e dell’armonia del proprio corpo e dalla propria mente attraverso l’allenamento funzionale, Callegari ha presentato la sua prossima avventura in Africa raccontando le sensazioni e le emozioni che lo hanno accompagnato in più di un anno di preparazione.
Per affrontare questa sfida al limite dell’impossibile Callegari ha ovviamente seguito da mesi un’intensa e specifica preparazione, assistito da un’equipe speciale: dal dottor Giulio Roi, direttore del centro studi Isokinetic all’ex campione di nuoto Marco Bellino; dal nutrizionista Antonio Benetti al maestro di yoga indiano Raju Paithankache.
Dunque è tutto pronto per ‘Africa Extreme 2015’, terza tappa del “7 Summits Solo Project“, l’ambizioso progetto con cui Callegari si propone di raggiungere le sette vette più alte dei 7 Continenti unendo all’impresa alpinistica vera e propria altrettante sfide di outdoor estremo in solitaria.
“Sono pronto a partire per questa mia nuova avventura. Non sono per nulla tranquillo, anzi, mi aspetto di trovare diverse difficoltà, in primis nell’Oceano, che mi metteranno a dura prova. Ma è proprio questo stato d’animo che mi stimola ad affrontare situazioni sempre più impegnative”, dichiara Callegari “più è alta l’incertezza della riuscita e più è forte la voglia di provarci … perché i limiti esistono soltanto nella nostra testa”.
Dopo South America Extreme (Cerro Aconcagua) nel 2011 ed Europa Extreme (Elbrus) nel 2012 è la volta di Africa Extreme 2015 e mai come in questo caso si può davvero parlare di sport estremo, reso ancora più duro dal contesto in cui Callegari si misurerà a partire dal 2 ottobre 2015: il continente africano.
Da Zanzibar nuoterà infatti nell’Oceano Indiano per 50 chilometri senza sosta (entro 24 ore) per raggiungere il continente a Bagamoyo. Da lì, attraverso la savana della Tanzania, percorrerà di corsa 1.200 chilometri in 27 giorni, in pratica una maratona al giorno. Raggiunte le pendici del Kilimanjaro (1.600 mt) salirà da un versante fino alla vetta (5.895 mt) senza l’ausilio di campi intermedi, senza ossigeno e portatori, per poi ridiscendere dall’altro versante, il tutto entro il tempo-limite delle 24 ore.
In questi ultimi mesi Callegari ha affrontato con successo tre test per valutare le sue condizioni fisiche: 20 km a nuoto (10,7 miglia) a Lignano Sabbiadoro, la salita e discesa in meno di 24 ore del Monte Rosa con un dislivello da + 3.400 mt a – 3.400 mt, e le 5 maratone in 5 giorni nella foresta slovena.
Una sfida ancora una volta ai limiti dell’impossibile, di fronte alla quale le vette più alte già conquistate delle Alpi, delle Ande, del Caucaso e dell’Himalaya, i 4 deserti attraversati sinora, il tentativo di passaggio in kayak dello Stretto di Magellano ed i 18mila chilometri percorsi in solitaria nei luoghi più impervi ed inospitali del pianeta, appaiono davvero poca cosa.
Sarà possibile seguire Danilo Callegari durante la sua impresa sui suoi social, sul sito che a breve sarà completamente rinnovato e reso più interattivo.