Dopo le due prove long distance con il conseguente “bagno di folla” e grande seguito mediatico che le contraddistingue, il bellissimo mondiale austriaco si è concluso oggi con le prove  up&down; ovvero le gare maggiormente iconiche per chi ama il mountain running classic. L’Italia di Germanetto Tiberti e Massa si è presentata ai blocchi di partenza con delle  squadre compatte e competitive in ogni settore, ma soprattutto con la momentanea leadership overall nel ranking per nazioni. Una bella responsabilità, ma anche uno stimolo in più pe chiudere in bellezza questa settimana iridata.

Banco di prova un circuito da 7.5km con 374 m d+ con passaggi in centro città che uomini e donne hanno affrontato due volte, mentre gli atleti della categoria juniores una sola.  

GARA DONNE: tutte dietro all’americana Grayson Murphy. Seconda piazza per Tove Alexandersson. Con una gara da protagonista la fortissima svedese già campionessa di orienteering, scialpinismo e skyrunning ha dimostrato di saperci a fare anche mountain running classic. Al terzo posto si è piazzata la keniana Yoyce Muthoni. Migliore delle nostre Francesca Ghelfi 14ª, seguita da Elisa Sortini 20ª e sara Bottarelli 30ª.

GARA UOMINI: Uganda stratosferica, lo si sapeva. Leonard Chemutai primo al traguardo dopo il giallo che ha visto sfortunato protagonista un suo connazionale convinto che il titolo si assegnasse su un solo giro. Secondo posto Kenia con Ombogo Kiriago, terzo si è piazzato l’eritreo naturalizzato tedesco Filimon Abrahm. Migliore dei nostri il trentino Cesare Maestri 7° assoluto e autore di una strepitosa volata. Seguono nell’ordine Xavier Chevrier 9° e il giovane Alberto Vender 14°. Grazie al loro piazzamento L’Italia ha centrato l’argento a squadre.

GARA GIOVANI: per noi medaglia di legno sia al maschile, sia al femminile. Migliori dei nostri Mauro Della Piccola 14°, Nicola Morosini 20°, Francesco Bongio 30°. Emozioni al femminile con la super terza piazza di Lucia Arnoldo. Bene anche Anna Hofer 12ª e Emily Vucemillo 17ª.