Circa 500 gli iscritti alle gare che hanno assegnato complessivamente sette titoli tricolori. Tra i cadetti il local Davide Songini, del Gruppo Sportivo Valgerola, ha preceduto di quattro secondi Ludovico Trincheri, Maurina Olio Carli, terzo Andrea Cappelli, Gruppo Atletica Verbania.

Al femminile si è imposta la piemontese Anita Pelissero, Atletica Susa Aschieris, a 16 secondi Vittoria Audifreddi, Atletica Saluzzo, terza Anna Giambalvo, Vittorio Atletica.

Nella categoria allievi Matteo Bagnus, Podistica Valle Varaita, piemontese della provincia di Cuneo, a metà gara ha superato Marco Magistro che l'aveva condotta dall'inizio, arrivando primo sul traguardo, dopo quattro chilometri, in 20.20. A 36 secondi Pietro Ruga, Sport Project Verbano-Cusio-Ossola, terzo Magistro. Per Bagnus, al primo anno nella categoria, è un bis del titolo vinto nel 2023 tra i cadetti. Al femminile pronostico rispettato con la trentina Licia Ferrari, Atletica Valchiese, campionessa di cross in carica, che ha condotto la gara dal primo all'ultimo metro staccando nettamente le avversarie, bissando il successo del 2023. A un minuto e nove secondi è arrivata Matilde Mologni, Atletica Alta Valseriana, terza Alice Gastaldi, Atletica Roata Chiusani.

Archiviate le gare giovani questa mattina l’italiano di Lanzada entrerà nel vivo con i big a cacci di titolo e convocazione agli europei. Al femminile le più attese sono la campionessa italiana in carica Vivien Bonzi e la nostra Alice Gaggi, terza nel 2023, che ha conquistato il titolo nel Trail corto il mese scorso alla Colmen Trail di Morbegno. A insidiarle la talamonese Elisa Sortini, fresca vincitrice del Vertical di Fenis, e Beatrice Bianchi. Al via ci saranno anche Alessia Scaini, Maddalena Somà, Martina Falchetti, Cecilia Basso, Iris Baretto e la furvese Elisa Compagnoni. In campo maschile i pretendenti sono diversi, a cominciare dal campione italiano in carica Cesare Maestri, cinque titoli tricolori in bacheca, e dal vicecampione Isacco Costa. Con loro Daniel Pattis, Alex Baldaccini, Andrea Elia e Lorenzo Cagnati.

Foto Davide vaninetti