In molti ci hanno scritto chiedendo informazioni, giusto quindi fare chiarezza o, quanto meno, provare a smuovere le acque.

Ormai lo sanno tutti, tra Commissione Tecnica e Comitato Alpi Centrali – Trentino si è venuto a creare un vero e proprio muro contro muro per le tappe giovani: da una parte l’idea era provare a spaziare su tutto l’arco alpino, dall’altra gli sci club più numerosi puntavano a ottenere come in passato trasferte meno lunghe per contenere i costi. Da questo braccio di ferro è nata una vera e propria ostruzione che ha portato prima a diverse mancate candidature e poi, alcuni giorni fa, al forfait di una gara in calendario a fine gennaio. Risultato, nuova modifica sul programma e mancata convalida a livello federale.

Non vogliamo schierarci dall’una o dall’altra parte, ma rimarcare che a uscirne sconfitti sono stati gli atleti che, per l’ennesima volta, non potranno pianificare la stagione. Non solo, pure gli organizzatori verranno penalizzati da numeri al di sotto delle aspettative. Lo scialpinismo race, che nelle ultime stagioni ha dovuto fare i conti con la penuria di neve, la guerra con gli impiantisti… ora si trova di fronte all’ennesimo ostacolo. La via verso il debutto olimpico, di questo passo, sembra sempre più impervia.

Ultimo inciso, non tutti sanno che da quest’anno nelle gare federali, per motivi di sicurezza, sarà obbligatorio lo ski stopper. Scelta giusta, come del resto lo era quella adottata sui vari materiali omologati. Forse ai vari sci club è arrivata una nota informativa, ma anche in questo caso una migliore campagna di comunicazione poteva risolvere non pochi grattacapi ad atleti  e organizzatori.    

La speranza è che questo articolo sia da volano per un confronto positivo. Ciò che gli appassionati come noi auspicano è che il movimento ritorni a remare nella medesima direzione per il bene dello skialp…