MOUNTAIN ATTACK
Sottotitolo: Jakob Herrmann è l’uomo da battere, ma attenzione agli italiani...
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La gara di Saalbach apre di fatto la stagione delle notturne. Da non perdere Sellaronda Skimarathon (31 marzo) e Monterosa Skialp (7 aprile)….
Gennaio è tempo di Mountain Attack, da sempre la più dura delle gare scialpinistiche in notturna. Vista la concomitanza con la tappa andorrana di ISMF Skimountaineering World Cup i nazionali non saranno al via, ma a Saalbach Hinterglemm è comunque attesa una starting list di livello dove spicca il nome dell’austriaco del team Dynafit Jakob Herrmann. Il recordman della gara sarà l’uomo da battere, ma attenzione al suo socio di La Grande Course William Boffelli che, al rientro dall’infortunio al piatto tibiale che agli italiani 2022 lo aveva messo KO, avrà una gran voglia di dimostrare tutto il suo valore. Nella lista dei sorvegliati speciali anche l’astro austriaco Christan Hoffman e lo sloveno Luka Kovacic.
Nella sfida in rosa i favori sono tutti per la trentina Elena Nicolini; una che quando le gare si fanno dure riesce sempre ad esprimersi al meglio. Nella prova tour da 2000 m up riflettori puntati su Philip Götsch e Daniel Zugg.
DA DOVE NASCE IL MITO DELLA MOUNTAIN ATTACK?
In questo “attacco by night” alle montagne di Saalbach Hinterglemm gli scialpinisti mettono a dura prova gambe testa e cuore superando tre importanti salite e qualcosa come 3000m di dislivello. Alle ore 16 in punto risuona lo sparo d’inizio nella piazza del villaggio di Saalbach. Di corsa si va con gli sci in mano alla stazione a valle della Schattberg Xpress. E’ qui che gli sci vengono agganciati per affrontare la prima, impressionante ascesa che conduce allo Schattberg, 2012 mslm. La sua pendenza del 70% spinge e convince gran parte dei concorrenti ad affrontarla con i rampanti.
Quando il primo atleta – verso le 16:40 – raggiunge la cima dello Schattberg, l’oscurità inghiotte la valle Glemm. Illuminati dalle frontali gli atleti si troveranno altre due importanti salite prima di lanciarsi verso il traguardo. Il record maschile appartiene all’austriaco Jakob Herrmann (2h15’10”) ed è stato stabilito nel 2020. Per capire quanto il livello si sia alzato, pensate che un “ufo” come Guido Giacomelli nel 2006 aveva impressionato tutti con il suo 2h27’36” che sembrava imbattibile. Quello in rosa porta invece la firma di Alba De Silvestro ed è sempre del 2020 (2h49’31”).