TROFEO MEZZALAMA 2013 - CERVINIA (AO)
Sottotitolo: Gli 80 anni del Mezzalama rievocati a Milano...
- letto 3510 volte
Una storia spezzata in tre fasi perché la gara, nata come si sa nel 1933.... GUARDA LA VIDEO INTERVISTA AD ADRIANO FAVRE!!
Per iniziativa dell’associazione AltriSpazi presieduta da Alessandro Gogna, lo Spazio Oberdan di Porta Venezia a Milano ha dedicato il 20 marzo una serata di filmati e racconti alla storia del Trofeo Mezzalama che compie 80 anni. Una storia spezzata in tre fasi perché la gara, nata come si sa nel 1933, accidentata da lunghi periodi di sospensione, si appresta a disputare solo la diciannovesima edizione.
Entrando nel vivo dell’attualità, ha immediatamente acceso l’entusiasmo in sala l’incalzante filmato dell’ultima edizione 2011 realizzato per la Fondazione Mezzalama dal trentino Mario Barberi, con il commento di Elisa Calcamuggi, la giornalista neomammina dello staff stampa del Trofeo.
Ma come è nata la leggenda della più straordinaria gara di scialpinismo? Scavando negli archivi dei giornali e sfogliando l’album delle rare foto storiche sopravvissute, il vostro cronista Pietro Crivellaro veterano dello staff stampa, ha rievocato “l’epopea” del Mezzalama che alle origini, negli anni Trenta, si intreccia con la storia dell’Italia fascista. La straordinarietà della gara estrema, degna del nostro paese allora massima potenza sportiva europea, è stata certificata e tramandata dalle ampie cronache di testate come La Stampa – sponsor fisso del trofeo negli anni Trenta -, la Gazzetta dello Sport, il Corriere della Sera, e negli anni Settanta anche da Tuttosport.
Tappe decisive dell’epopea delle origini furono le ripetute vittorie degli alpini addestrati dalla nuova scuola militare di Aosta. Gli stessi alpini del capitano Silvestri che nel 1936 strapparono alle Olimpiadi di Garmisch la prima medaglia d’oro italiana, precedendo gli specialisti nordici e umiliando in casa gli atleti di Hitler.
Il film Maratona Bianca di Mario Craveri, versione romanzata del Mezzalama 1935, proiettata a Milano in chiusura della serata, è una testimonianza splendida ed eloquente delle origini dell’epopea creata da un pugno di eroiche squadre, trainate nella fiction dai nomi famosi di Paula Wiesinger e Giusto Gervasutti.
Gli sviluppi del Mezzalama attuale rinato nel 1997, sono stati illustrati da Adriano Favre che coordina sul campo lo staff tecnico della gara divenuta biennale, sfidando ogni volta le imprevedibili incognite meteo e tenendo a bada sia le difficoltà organizzative, sia le insidie del percorso sui ghiacciai dei quattromila. Il video dell’edizione 1997, quella della rinascita moderna con 37 squadre, vinta dagli skyrunners di Fabio Meraldi, ha mostrato l’enorme evoluzione compiuta in pochi anni dalla competizione che ormai deve selezionare gli atleti per non superare il tetto dei mille partecipanti. Dal 1997 a oggi Favre ha compiuto le scelte tecniche e organizzative, non sempre gradite, che hanno mantenuto il Trofeo Mezzalama ai vertici dello scialpinismo europeo oggi raccolto negli appuntamenti della Grande Course.
Molti mezzalamisti sono ancora scialpinisti di estrazione cittadina, come il torinese Alessandro Roccavilla, tre edizioni alle spalle, dirigente dello Ski Club Torino, la società che fondò la gara in ricordo del socio Ottorino Mezzalama. Intervistato da Alessandra Raggio e Alessandro Gogna, Roccavilla, ingegnere informatico e padre di famiglia, ha raccontato che gli atleti del Mezzalama non sono per forza marziani, ma anche uomini e donne comuni che si preparano per l’intera stagione allenandosi tutti i giorni.
Li rivedremo schierati a Cervinia nel gruppone dietro al contingente dei più forti all’alba del 27 aprile.