CASTLE MOUNTAIN RUNNING GARDA 2014 - ARCO (TN)
Sottotitolo: L’azzurro Davide Magnini e la francese Elsa Racasan sul trono mondiale...
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Grande spettacolo per la IX Castle Mountain Running, Italia e Francia oro anche a squadre. Eccellente prova per gli azzurrini di Paolo Germanetto: Samuele Nava è bronzo, Michela Gabrielli settima tra le allieve...
Che spettacolo! L’eccezionale percorso della Castle Mountain Running ha esaltato i giovani runner mondiali, lanciando sul gradino più alto del podio l’italiano Davide Magnini, trentino di Vermiglio e già campione mondiale giovanile di sci alpinismo, e la francese Else Racasan, punte di diamante delle rispettive squadre che hanno trionfato anche nella graduatoria per nazioni della IX WMRA International Youth Cup, campionato mondiale di corsa in montagna per under 18.
Per Magnini si tratta della seconda medaglia in questa manifestazione, dopo il bronzo conquistato l’anno passato a Gap. Ma oggi il più forte era lui, sia sul fronte atletico che su quello tattico. Al via della gara allievi che ha concluso la mattinata di gare, ad Arco è arrivata la pioggia: pronti, via ed il turco Abdullah Yorulmaz ha provato a fare selezione sulle prime rampe che conducono al castello, presentandosi per primo al prato della Lizza, circa a metà ascesa. Il successivo strappo verso la vetta della Rocca, ai piedi della Torre Renghera che domina l’Alto Garda Trentino ha visto il giovane turco tallonato da un Magnini in crescendo, pronto a rompere gli indugi nel secondo tratto di salita, quello immerso nell’olivaia di Laghel. Da quel momento per l’allievo di Sara Berti è stato un monologo, chiuso sul traguardo, tagliato con il tricolore consegnatoli dal presidente di FIDAL Trentino Giorgio Malfer, dopo 21’29 di gara. Ad Arco è stato il tripudio, che ha coinvolto anche il francese Pierre Xolin (22’07), argento a 37” da Magnini e proprio davanti al sorprendente lombardo Samuele Nava (22’08) che si è così messo al collo un prestigioso bronzo al primo anno di categoria. Complice il nono posto del trentino Endale Masè, l’Italia di Paolo Germanetto ha conquistato l’oro nella classifica a squadre con 13 punti davanti a Turchia (36) e Inghilterra 1 (38).
Eccolo il vincitore Davide Magnini, tesserato per l’Atletica Valli di Non e Sole: “In partenza sono partiti fortissimo e ho pensato di non riuscire a farcela a tenere per tutta la gara quel ritmo. Dopo il primo strappo, superato il prato della Lizza, sono riuscito ad aumentare mentre gli altri hanno iniziato ad accusare la fatica. Nella prima discesa sono andato a tutta, nella successiva salita ho allungato e a quel punto ho potuto controllare la situazione nel tratto finale, sui bolognini piuttosto scivolosi. Ho corso per me, per il titolo individuale, ma anche e soprattutto per la vittoria a squadre che è arrivata grazie alla fantastica prova di Samuele ed Endale. Vincere una gara così, nel centro cittadino e su un percorso fantastico è un’emozione e un’esperienza unica; non ho mai avuto i brividi come oggi, sul traguardo”.
Poco prima il traguardo di Arco aveva incoronato la francese Elsa Racasan, vincitrice della prova allieve con il tempo di 19’43. La transalpina ha saputo gestire nel migliore ideale la gara, lasciando sfogare nel tratto iniziale la turca Burcu Subatan per poi aumentare il ritmo nella discesa dalla Torre Renghera e nel successivo tratto nell’olivaia. Alle spalle della Racasan, secondo posto per la russa Tatiana Ivanaeva (19’55) con la stessa Subatan terza (20’02). Per l’Italia la migliore allieva di giornata è stata la trentina Michela Gabrielli, campionessa tricolore di categoria in carica e settima al traguardo in 20’29. Sedicesimo posto invece per la piemontese Eleonora Curtabbi (21’18), diciottesima la vicentina Francesca Peron (21’26).
Il tricolore francese ha colorato anche il primo gradino del podio a squadre: Francia prima con 30 punti, davanti alla Bulgaria (33) e a Russia 1 (35); quarto posto per l’Italia capace di raccogliere 41 punti.
Il responsabile tecnico federale Paolo Germanetto quasi non sta nella pelle: "I ragazzi, ma anche le ragazze, sono stati fantastici, hanno corso come dovevano, in crescendo, senza farsi prendere dalla foga. Una giornata davvero speciale, in un contesto eccezionale che esalta la corsa in montagna italiana".
Ad aprire l’intensa mattinata della IX Castle Mountain Running era stato il Trofeo delle REgioni, prova nazionale riservata alle rappresentative cadetti/e dei Comitati Regionali. Grande protagonista di giornata è stata la Lombardia, vincitrice sia della prova a squadra maschile che di quella femminile ed ovviamente imbattibile nella classifica combinata.
A livello individuale la gara maschile ha salutato il trionfo del campione italiano di categoria Belay Jacomelly (Lombardia -Us Bormiese Atletica) che con il tempo di 13’31 si è lasciato alle spalle il compagno di squadra Dionigi Gianola (Lombardia - Atletica Premana, 13’35); terzo posto per il veneto Riccardo Garbuio (Veneto - Trevisatletica, 13’44). In campo femminile, assente la campionessa italiana in carica Nadia Battocletti (a bordo percorso a seguire la gara), il successo è andato alla toscana Giada Romano (Toscana - Atletica Grosseto Banca Maremma) in 10’52 ai danni della valdostana Federica Cassol (Valle d’Aosta - Polisportiva Sant’Orso D’Aosta, 10’57) con la piemontese Alessia Scaini (Piemonte - Atletica Savoia, 11’07) terza al traguardo.
Come detto, Lombardia vincitrice al maschile con 3 punti davanti al Veneto (7) e ai padroni di casa del Trentino (15); al femminile la Lombardia si è imposta con 9 punti seguita da Piemonte, secondo, e Toscana, terza, appaiate a 11 punti.
La Castle Mountain Running ha conquistato tutti, per la spettacolarità del tracciato e per l’allestimento messo in campo dalla Garda Sport Events, un’organizzazione definita da tutti impeccabile e che lancia la società di Franco Travaglia verso il ruolo di candidata principale per l’assegnazione dei Campionati Europei Assoluti del 2016.
“Tutto è andato alla perfezione e anche la pioggia arrivata proprio prima dell’ultima gara non ha rovinato lo spettacolo - è il commento a caldo di Travaglia - responsabili della WMRA, tecnici, atleti e rappresentati delle varie federazioni sono rimasti davvero colpiti e soddisfatti della nostra gara: credo che per noi sia il riconoscimento più importante che poteva esserci. Ora non ci resta che continuare a lavorare per il futuro. Avanti così”.