KILIAN JORNET SULL'EVEREST CHE MATERIALI HA USATO?
Sottotitolo: Ecco il materiale usato dal fenomeno catalano nella sua ultima impresa....
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Prima di partire per l’Everest in aprile, Kilian Jornet aveva fatto una fotografia di tutto il materiale preparato per la sua avventura.
Questa è la lista del materiale Salomon:
1. Speciale calzatura prototipo Salomon Mountaineering – realizzata appositamente per la spedizione Everest. Scarpone esterno termico con una scarpa trail running leggera (non si vede nella foto) inserita all’interno nel momento in cui Jornet ha raggiunto la linea della neve.
2. Speciale tuta intera/sacco a pelo Salomon per le altitudini più alte. Prototipo interamente sviluppato da Salomon.
3. Scarpe Salomon S-LAB X Alp Carbon 2 GTX®
4. Maschera Salomon X-MAX
5. Occhiali Salomon Sagarmatha Glacier
6. Flasks Salomon Soft
7. Guanti Salomon S/Lab Trail Running
8. Berretti Salomon
9. Pantaloni Salomon X Alp GTX®
10. Felpa X Alp Mid Hoodie
11. Pantalone X Alp Speed
12. Calze Salomon S-LAB
13. Bastoncini Salomon Mountaineering (prototipo)
14. Intimo Salomon Primo Base Layer Shirt e Pant
15. Giacca in piuma Salomon S-LAB X Alp Baffled Down
16. Short Salomon S-LAB Modular Running
17. Cappellino Salomon XA Trail Running
18. Zaino Salomon Peak 40
Nella spedizione, iniziata il 20 maggio alle 22.00 ora locale (+5: 45 GMT), il catalano da lungo tempo atleta Salomon, ha stabilito il nuovo "Fastest Known Time" dal campo base dell’Everest (5.100 m.) fino alla vetta. Nella discesa, arrivato all’ABC (Advanced Base Camp) (6.500 m) dopo 38 ore dalla partenza, ha ritenuto di non proseguire fino al campo base, come previsto, per via di un malessere.
La storia nelle sue parole:
"Arrivato a 7.700 metri stavo veramente bene e tutto procedeva secondo i piani, ma ho iniziato ad avere male allo stomaco. Ho continuato ad avanzare lentamente dovendomi fermare spesso. Ma alla fine ho raggiunto la cima verso mezzanotte.”
"E’ importante star bene a 8.000 metri se si vuole raggiungere la vetta. Lo sapevo fin dalla partenza che dovevo conservare le energie per il tratto finale.”.
Dopo essersi fermato 15 minuti a 8,300 m. “Dovevo fermarmi ogni pochi metri, avevo crampi e vomitavo. Ma in generale stavo bene e ho continuato.”
"Raggiungere la cima dell’Everest senza corde fisse è qualcosa che non si fa tutti i giorni. Ho visto un tramonto fantastico e sono arrivato in cima a mezzanotte. Ero solo ma vedevo le luci delle varie spedizioni sia nella parete nord che sud. Ho iniziato a scendere subito per raggiungere l’ABC il più presto possibile.”
"In quattro settimane abbiamo raggiunto due 8.000 (Cho Oyu 8,200 m. e Everest 8.484 m.) e la nostra acclimatazione ha funzionato. Ci siamo allenati in ipossia per poche settimane dopo aver trascorso un periodo di allenamento anche sulle Alpi. Sembra che questo tipo di acclimatazione breve funzioni, il corpo si stanca meno ed è più forte nel momento dell’ascensione.”.
L’atleta Salomon/filmaker Sebastien Montaz-Rosset ha seguito Kilian Jornet per gran parte della spedizione, raggiungendo 7.500 metri prima di lui per filmare la sua salita fino a 8,020 metri. Poi è ridisceso all’ABC per aspettarlo, risalendo fino a 7.000 metri per incontrarlo di nuovo.
Jornet e Montaz al momento sono all’Advanced Base Camp per recuperare dopo l’immenso sforzo.
La spedizione era parte del programma Summits of My Life, che dal 2012 ha visto Jornet impegnato in tutto il mondo nel tentativo di stabilire record sulle montagne icona del nostro pianeta, tra cui il Monte Bianco, il Cervino, il Denali e l’Aconcagua.