ADAMELLO SKIRAID
Sottotitolo: Robert Antonioli e Matteo Eydallin campioni del mondo long distance
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La gioia di tutti gli scialpinisti giunti all'arrivo e del comitato organizzatore si sono però ben presto tramutate in tristezza e in cordoglio quando è giunta la notizia che uno dei concorrenti, colpito da un malore, era deceduto....
Dopo il mondiale team a Boi Taüll, i due alpini hanno vinto anche quello long distance all’Adamello Ski Raid. Come loro hanno fatto anche le transalpine Axelle Mollaret – Emily Harrop. In casa Italia da segnalare il terzo posto di Giulia Compagnoni – Ilaria Veronese. In giornata no, Alba De Silvestro – Giulia Murada e Davide Magnini – Nadir Maguet hanno alzato bandiera bianca.
La gioia dei vincitori della gara, delle squadre salite sul podio e la soddisfazione di tutti gli scialpinisti giunti all'arrivo e del comitato organizzatore si sono però ben presto tramutate in tristezza e in cordoglio quando è giunta la notizia che uno dei concorrenti, colpito da un malore, era deceduto.
Pur essendo stato prontamente assistito dal compagno di squadra e dal personale sanitario del soccorso alpino presente in quota e successivamente trasportato a valle dal servizio di elisoccorso col coordinamento dell'autorità giudiziaria di Brescia, Omar Ferrero, 42 anni, di San Secondo di Pinerolo, tesserato per lo Sci club Prali Val Germanasca, che era in gara con il compagno Ivan Monnet è deceduto a causa di un arresto cardiaco. Il comitato organizzatore, shockato, ha deciso di limitare al massimo i toni celebrativi della premiazione, che si è svolta all’insegna della massima sobrietà.
LA GARA:
La terza volta di Matteo Eydallin e la prima volta di Robert Antonioli. L’ottava edizione dell’Adamello Ski Raid ha ribadito che il piemontese e il valtellinese nelle gare di sci alpinismo classico non hanno rivali. I due alfieri del Centro sportivo Esercito si erano laureati campioni del mondo ai primi di marzo nella team race e si sono messi al collo anche la medaglia d’oro nella sfida di Pontedilegno-Tonale, che ha messo in palio il titolo di campioni del mondo long distance team. Vittoria annunciata al femminile per le due dominatrici di stagione, le francesi Axelle Mollaret ed Emily Harrop, in una gara che aveva validità come unica tappa italiana del circuito La Grande Course. Una prestazione attenta per i due alpini azzurri, che hanno gestito nel migliore dei modi le proprie energie lungo i 30 km del percorso che presentava un dislivello positivo di 3115 metri e negativo di 3455, con 12 cambi assetto, 4 salite, 4 discese, 4 tratti a piedi dei quali 2 in salita.
Al passaggio ai 2990 metri di Passo Presena, al primo cambio pelli, sono giunte cinque coppie praticamente appaiate, con i tre team italiani e i due francesi. Prima discesa e seconda salita verso il punto più alto della gara (Punta Venerocolo a 3312 metri) ed arriva il primo colpo di scena, con il ritiro del team formato dal vermigliano Davide Magnini e dal valdostano Nadir Maguet, quest’ultimo in giornata no. Poco dopo è arrivato un altro forfait inatteso, nella competizione femminile, del team Italia 1 formato dalla veneta Alba De Silvestro e della valtellinese Giulia Murada, che aveva dichiarato prima del via di non essere al top.
A Punta Venerocolo nulla era deciso con i due team francesi Mathèo Jacquemod e Samuel Equy, quindi William Bon Mardion e Xavier Gachet, a ruota l’uno dell’altro così come la coppia italiana. L’esperienza di Eydallin e la tenacia di Antonioli hanno fatto la differenza sull’ascesa a Cresta Croce nel tratto conclusivo con gli sci nello zaino fino ai 3307 metri di quota, quando sono riusciti a staccare, seppure di poco gli avversari. Un vantaggio che si è gradualmente intensificato anche nell’ultima ascesa ai 2996 metri del Passo dei Tre Denti, gestendo la leadership nella discesa fino al traguardo di Ponte di Legno. Robert Antonioli e Matteo Eydallin hanno così concluso la prova a braccia alzate dopo 4h04’24” di gara, precedendo di 2’49” Matheo Jacquemod e Samuel Equy, quindi a 7’2” dai trionfatori sono giunti gli altri due transalpini William Bon Mardion e Xavier Gachet. Dopo 12 minuti ha tagliato il traguardo il secondo team italiano, formato dal trentino di Molveno Federico Nicolini e l’altoatesino di Ortisei Alex Oberbacher, quindi ancora più staccati il team Austria con Daniel Ganahl e Paul Verbnjak, quindi la squadra svizzera con Pierre Mettan e Julien Ancay.
La sfida Open ha visto trionfare invece la coppia austro elvetica formata da Jakob Hermann e Martin Anthamatten (quarto tempo assoluto), davanti al team italo svizzero William Boffelli e Werner Marti. Senza storia la sfida al femminile con le fuoriclasse Axelle Mollaret ed Emily Harrop in testa già dai primi metri di verticalità, fino al traguardo, dove hanno concluso con il tempo di 4h57’55”. Ad oltre 6 minuti è poi giunto l’altro team transalpino composto dalle sorelle Lena e Candice Bonnel, mentre la medaglia di bronzo mondiale va alla valtellinese di Valfurva Giulia Compagnoni in coppia con la piemontese di Coazze Ilaria Veronese. Quarto posto assoluto, ma primo nella categoria Open, per la coppia italiana formata dalla trentina di Molveno Elena Nicolini e dalla camuna Corinna Ghirardi. Hanno concluso la propria gara con il tempo di 5h23'17".
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