OLIMPIADI INVERNALI MILANO CORTINA 2026
Sottotitolo: Lo scialpinismo perde due medaglie senza passare dal via…
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Ora è ufficiale, contingente limitato a quota 36 atleti. Le discipline scelte staffetta mista e sprint. Per gli appassionati una bella doccia fredda, ma stiamo calmi... sarà comunque una grande opportunità.
La conferma ufficiale è giunta a inizio settimana. Come nuova disciplina lo scialpinismo si dovrà accontentare di due sole prove, il problema è che il Consiglio Direttivo del CIO ha scelto quelle “veloci”, lasciando fuori la individual race; indubbiamente quella più rappresentativa per questo sport.
La cosa più importante è che il contingente atleti è sceso a quota 36, ciò vuol dire che probabilmente ogni nazione sarà rappresentata da un solo uomo e una sola donna.
OK, respiriamo. L’effetto doccia fredda ha sempre un effetto strano che deve essere metabolizzato. Premesso che il lato positivo della medaglia resta che il CIO EB abbia confermato il debutto olimpico dello scialpinismo ai Giochi Olimpici Invernali di Milano Cortina 2026, va preso in considerazione il fatto che nel programma vi sia un forte focus sull'uguaglianza di genere in termini di eventi e quote di atleti donne (da qui la scelta di privilegiare la staffetta mista all’individual race). Questo approccio è in linea con l'obiettivo di ridurre i costi e la complessità di ospitare i Giochi Olimpici Invernali utilizzando le sedi esistenti e rispettando la quota complessiva di 2.900 atleti.
Lo scialpinismo, come nuova disciplina, dovrà quindi accontentarsi di sole tre medaglie: sprint maschile, sprint femminile e staffetta mista. I puristi, presi dal panico, hanno inondato i social di post inneggianti alla morte del nostro sport. A nostro avviso la cosa importante che ISMF e federazioni nazionali lavorino all’unisono per la crescita dello skialp senza focalizzare tutte le proprie attenzioni sul “sogno olimpico”. Cosa vuol dire? Semplice, il format attuale di coppa del mondo è bello. Le gare individual hanno il giusto tasso di spettacolarità e dovranno preservarlo. Bisognerà continuare ad associare ad ogni tappa il giusto mix di prove sprint, senza dimenticarci delle vertical. Insomma, non bisognerà sacrificare due generazioni di atleti per inseguire un debutto importantissimo ma che riguarderà due soli rappresentanti per nazioni.
Il fatto che alle olimpiadi mancherà la prova individual è un peccato, ma siamo gli ultimi arrivati. Cominciamo ad entrare “in the game”… poi si vedrà. C’è chi dice che le prove veloci non sono scialpinismo, noi diciamo che lo street boulder è servito a portare nuova linfa all’alpinismo.
Non dimentichiamo infine che, grazie all’ingresso negli sport a cinque cerchi, diversi nuovi corpi militari daranno la possibilità a molti ragazzi di diventare professionisti e continuare a praticare lo sport che amano anche al termine degli studi.
La notizia ricevuta non piace a nessuno, ma non stracciamoci le vesti e continuiamo a lavorare su una Coppa del Mondo che ha un grande potenziale, senza dimenticare che chi si appassionerà di scialpinismo grazie alla vetrina olimpica potrà vedere i nostri ragazzi all’opera in “gare vere” sul palcoscenico internazionale della ISMF o nelle super classiche di La Grande Course.