NORTEC WINTER TRAIL RUNNING CUP
Sottotitolo: Si parte nel segno di Susanna Saapunki & Luca Del Pero...
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Lo spirito di condivisione dello sport che unisce – atleti e non – in una giornata dal meteo spettacolare: si può riassumere così l’esito della Teglio Sunset Winter Run, la prima tappa del circuito Nortec Winter Running che racchiude 5 gare da correre sulle nevi delle diverse località dell’arco alpino.
Il cielo terso e il sole splendente hanno sicuramente giocato a favore per la buona riuscita della manifestazione, che sabato 12 febbraio ha visto ai nastri di partenza oltre 350 persone, di cui circa 200 soltanto nella camminata non competitiva rivolta alle famiglie in ricordo di Simone Valli: è anche grazie a lui se nel pomeriggio i sentieri di Prato Valentino si sono riempiti di persone che hanno voluto affrontare la passeggiata non agonistica con il sorriso sulle labbra, proprio per ricordare l’entusiasmo e la voglia di vivere che pulsava nelle vene del giovane tellino, scomparso tra le sue montagne l’estate scorsa.
Ma dopo la competizione non agonistica si è invece accesa la sfida tra i 150 atleti della corsa competitiva, partita mezz’ora più tardi: come da pronostico, a dettare il ritmo è stato il lecchese del Team Scarpa Luca Del Pero, che ha nuovamente mostrato di essere in piena forma dopo i due ori mondiali ottenuti nella recente rassegna iridata di Skysnow in Spagna.
Sempre in testa dall’inizio alla fine, Del Pero ha messo in fila i suoi avversari chiudendo la prova di 10 km e 520 metri di dislivello in 44’26”. Ma alle sue spalle, a soli 28” si è piazzato un eccellente Claudio Muller, ex fondista professionista che ha dimostrato di essere a suo agio anche su questo tipo di terreni. A chiudere il podio in 45’48” Lorenzo Beltrami (Team Scarpa), reduce dal primato personale sui 10.000 su strada (31’49”) della scorsa settimana. Chiudono la top five Mattia Gianola (Team Crazy) e i campioni Emanuele Manzi e Marco De Gasperi (Team Scarpa – Nortec), i primi sulla carta a tagliare insieme il traguardo, ma penalizzati di 4’ per un taglio di percorso.
Previsioni della vigilia confermate anche nel settore femminile con una stratosferica Susanna Saapunki (Team Scarpa) che dopo una partenza in discesa leggermente attardata, ha letteralmente messo il “turbo” in salita staccando nettamente le sue inseguitrici: per lei miglior tempo di giornata con il crono fermato in 50’44”, che le è valso persino il 10^ tempo assoluto. Piazza d’onore per la campionessa Elisa Desco (Team Scarpa – Nortec) in 52’33”, che ha però saputo stampare il miglior tempo in discesa. A chiudere il terzetto in rosa la giovane Fabiola Conti (Team Salomon) in 54’32. Ai piedi del podio Gaia Bertolini (Team Hoka One One) ed Elisa Compagnoni (Team Scarpa).
Nella prova non competitiva primo su tutti Filippo Bertazzini.
Ma prima delle premiazioni tutti i partecipanti si sono riuniti davanti al podio per uno dei momenti più sentiti della giornata, ovvero il lancio in cielo dei palloncini in ricordo di Simone Valli, a cui sono subito seguite le parole della sorella che, insieme agli amici, ha ricordato in una breve lettera tutto l’affetto che il fratello ha saputo lasciare tra di noi.
«Se ora fosse qui, sicuramente si sarebbe mescolato tra la gente perché era molto timido – ha ricordato il padre di Simone – ringrazio tutti per esserci stati, come sicuramente mio figlio avrebbe fatto».
Soddisfatto il presidente della Teglio Sunset Winter Run Simone Bertini: «Non mi aspettavo una partecipazione così nutrita, sono felice che tanta gente abbia potuto scoprire e ammirare una località che – nonostante le sue bellezze – non viene ancora valorizzata al meglio. Ringrazio i volontari e tutti coloro che si sono messi in gioco per garantire una giornata di sport il più possibile perfetta».
A chiudere la manifestazione la pizzoccherata finale, con le famose tagliatelle di grano saraceno originarie della località tellina rigorosamente fatte a mano – proprio durante le fatiche degli atleti – da un’associazione locale che riunisce le sapienti mani di chi, nonostante il tempo, riesce a tramandare di generazione in generazione l’arte della “scarellatura” dei pizzoccheri.