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TOR DES GEANTS 2013 - VALLE D'AOSTA

Sottotitolo: 
Pronti per il trail più, lungo, duro e spettcaolare?

Nicola Gavardi
2/9/2013
Tags: 
tor
geants
intervista
organizzatori
segreti
Valle
aosta
trailrunning
2013

330 km 24.000 d+ e come obiettivo il traguardo. Questo è il Tor de Geants, questa è la sfida che tanti trailer sognano o temono a seconda delle proprie aspettative.

 

Domenica parte ufficialmente il Tor, molto più di una gara... un vero e proprio viaggio entro se stessi e i propri limiti. Di certo, quest’esperienza è un must per chi ama la montagna, la corsa e il trail -running. In molti l’hanno definito un vero e proprio viaggio. Un viaggio che può aprire nuovi “cassetti” e cambiare le prospettive. Un surrogato di fatica, sudore, dolore, stanchezza, gioia… un mix di tutto questo che può esplodere solo arrivando a Courmayeur.. Difficilmente chi partecipa potrà dimenticare  quanto visto e vissuto. Nell’ambiente ormai si parla solo di “nostalgia” o “mal” di Tor. Vi è venuta voglia di partecipare?

Per ora accontentiamoci di scoprire tutti i segreti di questa mitica competizione direttamente con Alessandra Nicoletti ( VDA TRAILERS),responsabile organizzativa del Tor Des Geants

 

 

 

Da dove nasce l’idea e lo spirito del Tor Des Geants?

Il nostro gruppo è formato da trailer che vivono questo sport con tanta passione e tanto spirito. Il TOR nasce quindi dalla voglia di fare e proporre agli atleti di tutto il mondo un percorso, già esistente e poco conosciuto, con un senso logico, che passi  in luoghi stupendi ai piedi delle più belle e alte cime delle Alpi. Al mondo possiamo dire che non esiste altra regione che permetta di fare questo. La Valle d’Aosta è sufficientemente piccola e sufficientemente grande per essere percorsa per intero, in quota, con uno sviluppo accessibile.

 

 

 

 

Uno dei trail endurance più duri al mondo….Concordi?

Chi vi ha partecipato dice che è il più duro al mondo. Sicuramente è un’ ultra trail di enormi dimensioni. In ambiente montano è l’unico con una lunghezza tale. Il termine endurance è stato affiancato da noi alla parola trail per poterlo distinguere da ultra. Ci sembrava che parlare di ultra trail fosse riduttivo. 

 

 

 

In pochi anni questa gara ha catalizzato l’attenzione di tantissimi trailer nel mondo. Qual è il segreto del successo?

Sicuramente il percorso, unico nel suo genere, con passaggi in luoghi bellissimi. L’ambiente, ovvero l’accoglienza dei valdostani, che siano volontari o no. Il numero chiuso delle iscrizioni, che permette di correre in solitudine ma con la certezza di avere sempre qualcuno davanti o dietro. Anche l’organizzazione, che fa sì che i corridori non si sentano mai da soli durante tutta la corsa, anche se a tutti gli effetti si trovano soli tra le montagne.

 

 

 

 

 

 

In Valle D’ Aosta l’aria di Tor ormai ha preso il sopravvento. Come vivono i valdostani  il passaggio della gara?

Il Tor è diventato l’evento atteso dell’anno, grazie anche al coinvolgimento diretto della Regione Valle d’Aosta che mette in campo molte delle sue risorse. I valdostani vivono questa settimana con grande passione. Spesso aprono le porte delle proprie case per accogliere i corridori e dare loro conforto nei momenti difficili. Lungo il percorso di gara sono numerosi i ristori “abusivi”, dove vengono offerti spontaneamente i più svariati tipi di alimenti e bevande, che chiaramente i corridori non rifiutano....

 

 

 

 

 

Non solo sport ma anche tanta cultura. Come siete riusciti ad accomunare questi due aspetti?

L’abbinamento è nato spontaneo. Noi abbiamo portato i corridori sui sentieri e i valdostani hanno fatto il resto, dando il meglio di sè, accogliendo la corsa e i suoi protagonisti.

 

 

 

Organizzare e gestire una competizione di questo tipo non è da tutti. Quale ruolo giocano i volontari?

I volontari sono la base fondamentale dell’organizzazione. Al TOR ne abbiamo più di 1500. Sono un esercito instancabile. Grazie a loro è possibile fare il TOR, senza non potremmo garantire nè l’assistenza, nè la sicurezza sul percorso.

 

 

 

 

Una buona motivazione per partecipare e cercare di entrare tra i 660 iscritti

Provare una volta nella vita cosa vuol dire superare se stessi. Fare un viaggio meraviglioso in una terra bellissima a contatto con persone generose e disponibili. Chi conosce il mondo del trail, questo lo sa.

 

 

 

 

Per portare a termine il Tor servono più gambe più cuore o più testa?

Un mix di tutte e tre le cose. Gambe allenate, testa dura e cuore grande, come in fondo sono i montanari....