SIERRE ZINAL 2019 - ZINAL (CH)
Sottotitolo: Golden Trail World Series, atto quarto....
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Alla Maratona di New York della corsa in montagna riflettori puntati sulla super sfida tra Jim Walmsley & Kilian Jornet, ma attenzione all’incognita Petro Mamu....
Golden Trail World Series, atto quarto. Dopo Zegama, Mont Blanc Marathon e Dolomyths Run è tempo di un’altra super classica, la “Maratona di New York” della corsa in montagna… e ancora una volta spettacolo garantito con una parata di stelle senza eguali. 31km, 2.200 metri di dislivello che dalla starting line di Sierre porteranno il gotha mondiale della specialità al traguardo di Zinal. Un vero e proprio vertical iniziale che precede un interminabile “magia & bevi” in quota tutto da spingere.
Un velocissimo banco di prova per una starting list che si preannuncia stellare.
Kilian Jornet, Petro Mamu, Jim Walmsley, Robbie Simpson e Davide Magnini non vi bastano? Allora mettiamoci pure Andrew Douglas, Geoffrey Ndungu, Robert Surum, Andy Wacker, Marc Lauenstein e Jacob Adkin. Riusciranno questi galacticos a battere il mitico record di Jonathan Wyatt del 2003? Gli organizzatori ritengono che possa essere la volta buona… Noi non ne siamo così convinti.
I riflettori sono tutti puntati sulla super sfida tra Jim Walmsley & Kilian Jornet, ma attenzione all’incognita Petro Mamu. L’eritreo su questo percorso potrebbe fare loro molto, ma molto male. E Davide Magnini? Il golden boy del Team Salomon in questa prima parte di stagione ci ha fatto vedere cose incredibili, ma questo percorso sulla carta non sembra a lui congeniale. Dovesse staccare un posto sul podio, potrebbe ritenersi più che soddisfatto. Poi, come sempre, i pronostici sono fatti per essere ribaltati e sarà la gara a stabilire le giuste gerarchie.
Al femminile tanto ci si aspetta da Maude Mathys, che non ha mai vinto questa gara, ma attenzione alla super favorita Lucy Murigi Wambui. A rimescolare le carte in tavola ci potrebbero pensare anche due super top come Judith Wyder & Ruth Croft. Ruolo di outsider per Michel Maier e per la nostra Elisa Desco.
(Credit: Damien Rosso)